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Artite reumatoide una patologia sempre più diffusa: come conviverci?

L’artite reumatoide, o artrite, è una malattia che sta diventando sempre più diffusa in Italia e che colpisce molte donne già a partire dai 35 anni. Tuttavia è possibile conviverci? Ecco cosa dicono gli esperti.

L’artite reumatoide: cos’è?

L’artite reumatoide è una patologia che colpisce principalmente le articolazioni, ma che nei casi più gravi può arrivare a coinvolgere anche la pelle, i nervi periferici, il sistema cardiovascolare e l’apparato respiratorio. 

Confusa spesso con l’artrosi e con altre malattie reumatiche, l’artite reumatoide si manifesta soprattutto nelle donne tra i 40 e i 50 anni, ma si sono registrati anche casi di pazienti più giovani, in età avanzata e, più raramente, anche bambini in età scolare.

Artite reumatoide: sintomi della patologia, come riconoscerli.

La patologia si manifesta soprattutto con una progressiva tumefazione delle articolazioni, che quindi diventano di colore scuro, in particolare quelle che si trovano nella zona degli arti inferiori come piedi o mani. Un altro sintomo da non sottovalutare, e che può aiutare anche a riconoscere al primo impatto l’artite reumatoide, è una sensazione di rigidità che appare in genere nelle prime ore del mattino e che ha una durata variabile tra i trenta e i quaranta minuti.

È possibile conviverci?

Se l’artite reumatoide non è stata diagnosticata in tempo oppure il paziente presenta già una forma aggravata della patologia, conviverci potrebbe rivelarsi un’impresa, anche perché non esistono degli esercizi in grado di dare sollievo alla persona che ne è colpita.

Tuttavia, se al contrario la malattia viene presa per tempo dal proprio medico curante, è appena agli inizi oppure viene tenuta sotto controllo in modo costante, è ancora possibile migliorare la qualità della vita del paziente.

Artite reumatoide, come curarla?

Ad esempio, se il paziente non dimostra delle gravi deformazioni a livello articolare, può condurre una vita normale e che prevede anche attività fisica.

Non sono infatti rari i casi di calciatori professionisti che, pur avendo questo tipo di disturbo, seguono un percorso di cura per limitare l’azione dell’artite e in più giocano ad altissimi livelli. È però indispensabile tenere sempre sotto controllo la malattia, di modo da poterci convivere con maggiore serenità, curarla in modo tempestivo e adeguato e, non da ultimo, effettuare delle visite di controllo dal proprio medico di fiducia per assicurarsi che nel frattempo non ci siano stati peggioramenti. Vi sono varie creme antinfiammatorie che possono aiutare a conviverci come la crema LeJeune Arts.

Quali sono gli ostacoli che possono incontrare i pazienti che sono affetti da questa condizione?

I pazienti affetti da artite reumatoide, soprattutto se vivono nelle grandi città, possono andare incontro a parecchie difficoltà nel caso in cui debbano usare la macchina per recarsi al lavoro, come anche nel compiere gesti relativamente semplici come allacciarsi un bottone, vestirsi o fare la doccia.

Nel caso invece delle donne, in particolare di quelle che si occupano della gestione della casa e che non possono fare affidamento sull’aiuto di una donna delle pulizie, potrebbero esserci delle difficoltà nell’esecuzione dei lavori domestici o delle pulizie quotidiane. 

Artite reumatoide, di cos’altro bisogna tenere conto se si è affetti da questa malattia?

L’artite reumatoide, a meno che non sia già degenerata nella fase più grave e in cui è sconsigliato fare qualsiasi tipo di esercizio, può essere contrastata anche con una ginnastica dolce, come ad esempio il nuoto, oppure un programma riabilitativo che dovrà essere prescritto dal reumatologo o dal fisiatra.

Un occhio di riguardo dev’essere inoltre posto nei confronti dell’alimentazione, che dovrà essere equilibrata. Il paziente dovrà prediligere soprattutto alimenti che non sovraccarichino le articolazioni, che lo aiutino a mantenere il giusto peso corporeo e che non affatichino in modo eccessivo il sistema cardiovascolare.

Da ultimo, ma non meno importante, dovrà fare anche attenzione al clima, evitando l’esposizione ai raggi solari e ad altre fonti di calore dirette che potrebbero peggiorare il disturbo e rendere i dolori ancora più acuti.

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