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Topinambur che cos’è e perchè è usato nelle diete?

Cos’è il topinambur

Chiamato più semplicemente rapa tedesca, il topinambur è un vero e proprio ortaggio che viene coltivato frequentemente anche come foraggio. Il topinambur si trova sul mercato dall’autunno fino all’inizio della stagione primaverile e due sono le varietà che maggiormente vengono apprezzate di questo alimento: il topinambur bordeaux e il topinambur bianco.

Il tubero in questione presenta una forma piuttosto irregolare ed ha origine da una pianta ornamentale che produce dei fiori gialli bellissimi, chiamata Helianthus tuberosus. Il tubercelo, ovvero la parte che è possibile mangiare, ha un peso che va dai 50 ai 100 grammi. La sua polpa è di colore giallo o bianca mentre il sapore piuttosto dolciastro si presenta simile a quello del carciofo.

Perché usare il topinambur nelle diete

Il topinambur presenta numerosi effetti benefici sulla salute e sull’intero organismo. In primis questo tubero, per mezzo della fibra alimentare chiamata insulina, riesce a ridurre in poco tempo l’assorbimento degli zuccheri e del colesterolo cattivo. Si dimostra quindi molto utile per prevenire alcune malattie cardiovascolari oppure diabete e glicemia alta.

L’ortaggio topinambur inoltre è in grado di apportare un grande senso di sazietà. Sempre attraverso l’insulina infatti il tubero regala il senso generato dalla fame, prolungandolo nel tempo.

Il topinambur è perfetto così per controllare il peso e per le diete dimagranti. Per aumentare il suo effetto potrebbe venire utilizzato insieme all’assunzione di acqua in quanto aiuta a sgonfiare la pancia e a regolarizzare l’azione svolta dall’intestino.

Allo stesso tempo il topinambur è diuretico e contrasta la formazione della cellulite e la ritenzione idrica. Il sistema immunitario con l’assunzione regolare dell’ortaggio in questione riesce ad essere stimolato. Molto importante è inoltre il ruolo giocato dalle fibre nel topinambur. Grazie ad esse infatti si favorisce la digestione e il funzionamento corretto dell’intestino.

Le proprietà nutrizionali di topinambur

Il topinambur è una vera e propria fonte di sali minerali, zuccheri e fibre.

Non contenendo glucosio ma solamente fruttosio, ovvero uno zucchero monosaccaride che può venire sciolto in acqua, è possibile in poco tempo far ritrovare al proprio intestino il suo normale equilibrio.Nel topinambur sono presenti anche le vitamine del gruppo B, A, E e C.

Le importanti proprietà digestione dell’ortaggio, aiutano a stimolare la produzione dei succhi gastrici, incrementando i lattobacilli. In questo modo il fegato viene protetto e si da avvio ad una disinfestazione intestinale, utile soprattutto per coloro che soffrono spesso di stanchezza, stress e infiammazioni.

Topinambur non contiene glutine e per tale ragione può liberamente venire consumato anche da coloro che sono sensibili a questo cereale e soffrono di celiachia. Presente in quantità piuttosto elevata in questo tubero è inoltre il potassio, ovvero un minerale che svolge alcune funzioni essenziali come il controllo della pressione, delle contrazioni muscolari e degli impulsi nervosi. Per mezzo del topinambur è possibile così avere la corretta secrezione acido dello stomaco oltre che la regolazione del pH del sangue.

Come consumare il topinambur

Il topinambur può venire consumato sia cotto che crudo. Tuttavia pulire questo tubero non è facile. Essendo di piccole dimensioni infatti il topinambur presenta delle irregolarità che lo rendono poco maneggevole.Per pulirlo occorre così utilizzare dei guanti ed evitare l’annerimento delle mani a causa dell’ossidazione prodotta dalla polpa.L’ortaggio in questione inoltre deve essere spazzolato velocemente e con energia nell’acqua corrente per eliminare ogni parte di scorza ritenuta troppo dura.Al contrario la buccia può essere mangiata in quanto digeribile e piuttosto sottile.

Per evitare l’insorgere di possibili fastidi al meteorismo o al colon, soprattutto per coloro che soffrono di queste patologie, è necessario introdurre il topinambur nella dieta in piccole quantità. Nel momento in cui non vengono avvertiti fastidi è possibile consumarlo con regolarità anche due o tre volte a settimana.