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Dieta macrobiotica cos’è e quando conviene farla?

Esistono stili di vita diversi dai classici canoni dell’alimentazione: la dieta macrobiotica è uno di questi. Per alimentazione macrobiotica s’intende una tipologia di nutrimento fondata esclusivamente sull’assunzione di verdure e cereali integrali, evitando accuratamente il consumo di alimenti trattati e di cibo di origine animale.

Perchè è nata la dieta macrobiotica

Avvicinarsi all’alimentazione macrobiotica non risulta semplice per nessuno, tanto più se non si è a conoscenza del pensiero sottostante a questo stile di vita. La nascita della dieta macrobiotica va ricondotta agli studi orientali sui processi della longevità.

Nel primo dopoguerra, il giapponese Georges Ohsawa si ispirò alle scienze orientali per teorizzare il fatto che alcuni cibi potessero identificare il miglioramento della qualità della vita, rintracciando il cuore pulsante della macrobiotica nella filosofia taoista. I dettami di questa filosofia di vita sono strettamente legati all’inclusione degli alimenti in due differenti gruppi: Yin e Yang, che sintetizzano i due principi cosmici fondamentali.

La macrobiotica ci dice che scegliendo opportunamente cosa mangiare e cosa no, è possibile arrivare con facilità a migliorare efficacemente l’armonia del nostro corpo e il suo benessere mentale, prolungando la salute complessiva del nostro essere. Non è un caso se Macrobiotico significhi Grande Vita.

Quali cibi rientrano nella dieta macrobiotica

Chi vuole seguire una dieta macrobiotica deve sapere quali sono gli alimenti ammessi e quali invece vanno scartati. In generale, possiamo dire che gli alimenti macrobiotici per eccellenza sono puri e non raffinati.

A volerne fare un elenco, tra i cibi Yin (cioè consentiti) vi ricomprendiamo:

  • i cereali integrali e non raffinati, come riso, grano saraceno, orzo, mais, avena, segale;
  • le carote, le rape, i cavoli e le cipolle,
  • le radici
  • il Kombu, Wakame o Nori, altre alghe,
  • il tè cinese bancha o gli infusi di cicoria e radici,
  • tofu al posto del formaggio,
  • latte di soia o di riso,
  • zucchero di canna,
  • carne bianca e pesce solo due volte a settimana,
  • acqua in abbondanza.
  • La cottura dev’essere eseguita rigorosamente a vapore, oppure al forno.

Da evitare, invece, gli alimenti Yang:

  • asparagi, melanzane, finocchi, spinaci, patate e zucchine,
  • carni, salumi, uova, latticini e burro o margarina,
  • cioccolata, caffè, aceto e frutta,
  • spezie,
  • bevande alcoliche.

In che percentuale bisogna assumere gli alimenti consentiti? Per non sbagliare basta attenersi ad un piano alimentare che prevede il consumo del 50-60% di cereali integrali, il 25% di verdure al vapore; il 15% di legumi o altri vegetali marini. Alle zuppe rimane il 10% dell’intero diario nutritivo.

Dieta macrobiotica quando farla

Iniziare una dieta macrobiotica può essere principalmente un’idea di libera scelta che si affianca al pensiero taoista nella ricerca del benessere globale della persona. Molto utile come linea depurativa delle tossine in eccesso del corpo, può essere intesa una sana soluzione detox da svolgere in momenti di pausa dall’alimentazione ordinaria, per brevi periodi durante l’anno.

Il consiglio che possiamo darvi, prima di prendere iniziative in tal senso è quello di consultare sempre uno specialista dell’alimentazione, soprattutto se intendete prolungarne la durata di mesi, o addirittura anni. In genere un periodo di 2/3 settimane può essere più che sufficiente a depurare l’organismo in abbinamento ad uno stile di vita sano.

I casi in cui la dieta macrobiotica è fortemente consigliata riguardano disturbi importanti come quelli derivanti dall’anoressia, dalla bulimia, dalle patologie legate agli eccessi di colesterolo. In ognuna di queste circostanze un piano alimentare macrobiotico può, non soltanto alleviare i disturbi tipici delle patologie indicate, ma persino risultare utile al ripristino degli equilibri nutritivi dei pazienti.

Dieta macrobiotica e altre curiosità

Per la conservazione degli alimenti macrobiotici si consiglia l’uso di recipienti in vetro, oppure in pyrex o terracotta. La cottura, invece, è preferibile farla con tegami in acciaio inox, ghisa o ferro smaltato. I recipienti di alluminio e rame sono sconsigliati, al pari delle padelle con rivestimento antiaderente. L’uso del microonde non è ammesso.

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