In passato era comune utilizzare l’argento colloidale per trattare le infezioni. La scoperta della penicillina ha dato una svolta nel mondo della medicina: il nuovo composto ha portato ad accantonare l’argento colloidale dando così spazio ad antibiotici sempre più moderni. Tuttavia questo composto è ritornato alla ribalta in veste di antibatterico apprezzato dalla medicina alternativa. Vale quindi la pena indagare le proprietà che l’argento colloidale possiede.
La struttura dell’argento colloidale
Prima di capire fino in fondo la sua composizione, è importante avere ben presente cosa sia una sostanza colloide. Il colloide è un sistema costituito da:
- Fase dispersa: particelle molto piccole che hanno la caratteristica di disperdersi all’interno di un’altra sostanza;
- Fase disperdente: una sostanza all’interno della quale è raccolta la componente della fase dispersa.
- Si può quindi intuire la composizione dell’argento colloidale: tale sostanza è formata da argento che, sotto forma di minuscole particelle, viene inglobato in acqua depurata. Esiste anche l’argento colloidale ionico, che presenta ioni di argento, quindi particelle ancora più piccole rispetto alla formula originaria. Questo elemento della medicina alternativa vanta proprietà curative nei confronti di batteri, virus e funghi.
Argento colloidale: utilizzo e posologia
Il prodotto così commercializzato può ricoprire diverse funzioni nella risoluzione o addirittura nella prevenzione di diversa sintomatologia, tra cui
- Infezioni delle vie aeree: raffreddore, bronchiti, mal di gola;
- Infezioni di altri organi, ad esempio ad occhi, orecchie e disturbi gengivali.
In base alle caratteristiche fisiche del prodotto, può essere somministrato dall’utente in diversi modi:
- Erogatore spray per alleviare le vie aeree superiori ma anche per velocizzare la guarigione di ferite;
- Gocce da applicare a livello nasale;
- Fluido con cui effettuare gargarismi per il benessere della gola.
Sono presenti anche integratori alimentari e creme ad utilizzo topico che presentano questa sostanza tra i principali ingredienti.
La posologia è indicata sulla confezione del prodotto comprato, per cui è importante attenersi a quanto scritto per evitare effetti collaterali spiacevoli.
Argento colloidale ed evidenze scientifiche
Ma l’argento colloidale è veramente efficace nel ripristinare o mantenere il proprio benessere? Seppur rientrante tra i prodotti principalmente impiegati per trattamenti alternativi, esso purtroppo non vanta di evidenze scientifiche che ne testimonino l’efficacia. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati esclusi dal commercio farmaci a base di argento a partire dal 1999. In Italia, al contrario, vi sono tuttora medicinali con all’interno argento, ma con un’importante differenza: l’argento elencato negli ingredienti non è presente in forma pura, ma è legato al altre molecole. Il prodotto finale è perciò del tutto differente: questo si evidenzia anche nella loro efficacia, dimostrata dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Argento colloidale e controindicazioni
L’utilizzo di argento colloidale può rivelarsi utile se si cerca un rimedio alla classica influenza stagionale, ma è importante non abusarne e soprattutto utilizzarlo con criterio. Dietro a questo composto, infatti, si nascondono effetti collaterali importanti da conoscere. Assunzioni eccessive di argento colloidale possono accumularsi in numerosi organi: cervello, fegato, intestino… e anche sulla pelle, portando in casi estremi ad argiria, ovvero una cute grigio-azzurra legata all’assorbimento di argento a livello sistemico. La situazione è irreversibile e potrebbe innescare complicanze anche negli organi interni.
Le donne in gravidanza dovrebbero evitarne l’assunzione: il rischio è l’attraversamento del prodotto attraverso la placenta con conseguente coinvolgimento del feto, che può accusare anomalie dello sviluppo somatico. Attenzione anche ai soggetti chemioterapici che decidono di interrompere la terapia per provare l’argento colloidale: questa iniziativa potrebbe essere molto rischiosa per la propria salute. L’oncologo di riferimento potrà certamente aiutare il soggetto oncologico in caso di curiosità riguardo l’impiego di argento colloidale. Il prodotto è da sconsigliare anche in persone sotto cura antibiotica, perché potrebbe interferirne l’attività e la sua efficacia nei confronti dell’infezione da risolvere.